di Franco Maestrelli, pigafettiano.

Alle 02.00 siamo in vista della piattaforma con “sole” 8 ore di anticipo (su 7 di navigazione): spegniamo il motore e ci facciamo portare dalla corrente.

Vedo la prima alba da bordo di Adriatica. Un po’ alla volta si svegliano tutti. I cellulari non prendono il segnale e non abbiamo notizie del nostro appuntamento. Alle 10.00, su mia idea, andiamo verso la terraferma e quando i cellulari riprendono il segnale veniamo a sapere che l’appuntamento delle 10.00 è saltato!

Entriamo a Venezia scortati da un battello del CNR-ISMAR, arriviamo all’Arsenale. Ormeggiamo alla banchina nord e ricominciamo a sistemare Adriatica. L’Arsenale è stupendo! E’ la terza volta che ci entro in barca, ma il fascino rimane sempre lo stesso.

Chiamiamo con urgenza la Marina di Sant’Andrea, per sistemare il pilota automatico e ci promettono che vengono domani. Intanto cominciano i preparativi per la conferenza stampa organizzata dalla Regione Veneto. Come nostro rappresentante va Giorgio, noi rimaniamo in barca a continuare a sistemare (abbiamo anche 100 kg di patate, che, per fortuna, riesco a regalare ai dipendenti del CNR, sempre gentili e disponibili).

Andiamo a fare un po’ di cambusa, comperiamo il nuovo tubo dell’acqua e pranziamo a bordo (pasta energetica), attorniati di vari amici e curiosi invitati alla festa. Alla conferenza stampa doveva esserci anche il presidente della Regione, che però ha dato forfait… 

Alla sera siamo stanchi (anche per la notte passata inutilmente in navigazione) e andiamo tutti a letto, a noi si sono aggiunti Patrizio, Syusy e Gianfranco.