Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Che uomini! Che marinai!

10 July 2002 ore 20:00

Ho interrotto anzitempo la compilazione del dizionario marinaresco che non ho nemmeno fatto in tempo a far vedere al capitano perché mi hanno convocato sopracoperta d’emergenza. Un vento a 40 gradi spazzava la baia di Fatu Hiva, e mi hanno detto che l’ancora aveva arato il mare. Benissimo, ho risposto, datemi i sacchi di semi di totano e ci penso io. Ho rischiato l’ernia di Lutwak ma ho evitato il manrovescio grazie ad un sussulto della nave: difatti la leva del cambio si era inceppata, ingrovigliando le ancore e le gomene.

Il capitano ha urlato di portargli un coltello, ed ha mozzato la cima: il vento ci ha portato fuori baia, e il motore non funzionava per via del cavo che porta i comandi dalla leva suddetta alla sala macchine; ma si doveva rientrare per forza e allora lui ha sfondato con due cazzotti il baracchino delle leve, ha strappato a morsi i cavi d’acciaio e ha manovrato con le mani al timone e i cavi in bocca, gridando e tirando forte col collo a destra e manca per fare l’avanti e l’indietro, finchè non ha riportato la nave al punto, ha ripreso l’ancora abbandonata con la cima legata a una boa con le dita di un piede, tenuta su dall’Ammiraglio che intanto si era tuffato tra le schiume; e una volta rimesso a posto tutto ha fatto tre giri di barca è salito a mani nude sull’albero ha urlato delle cose in sardo ha dato un pugno a un delfino che saltava e poi se ne è andato a dormire, tra gli applausi dei nativi che si erano affollati sulla riva. 

L'Vanni intanto senza nemmeno riprendere fiato è guizzato sott’acqua a rincalzare le ancore di tutti i natanti della baia, e già che c’era ha anche ritoccato con la vernice alcuni piloni di cemento del molo in costruzione, poi è risalito su guizzando senza corda ha spento la sigaretta (che era rimasta accesa) ed è andato in branda.

Che uomini! Che marinai! Sono orgoglioso di poter testimoniare simili imprese, corpo di mille Balene. Per stasera erano comunque molto stanchi, e si sono dimenticati di mandarmi in sala macchine a guardare il bullone. Dormirò sul ponte, in amaca, sotto la croce del sud, davanti alla verde baia di Fatu Hiva.

 

Davide Riondino

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]