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Colori e sapori di Papeete

Dal diario dell'inviata per caso Benedetta

10 Giorno: Il ritorno

La Polinesia resta nel cuore e negli occhi

Colori e sapori di Papeete

di Benedetta Bianchi.


1 Dicembre 2012

Valige da rifare e tanta malinconia. Ecco in sintesi la mattinata che ci si presentava davanti. Non abbiamo fatto acquisti voluminosi, quindi le valige rimangono così come sono, ma la malinconia cresce, man mano che i minuti che ci separano dalla partenza diminuiscono. L’ultimo bagno in piscina, poi una passeggiata sulla spiaggia dell’hotel, poi una camminata in acqua a guardare i bungalow che si sporgono sulla laguna e poi il nostro, l’ultimo, che ci saluta. Al pontile viene a prenderci di nuovo la nostra barca privata, non prima però di aver ricevuto il saluto dell’isola, con una collana di conchiglie consegnataci dalla General Manager dell’albergo, donna straordinariamente gentile che si è preoccupata che la nostra permanenza fosse ottima sin dal primo giorno. Si riparte verso Tahiti, in fondo abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione, prima che il nostro aereo di stanotte ci riporti verso casa.

L’aereo interno fa scalo a Moorea e poi riparte per Tahiti dove arriviamo dopo soli 2 minuti di volo! Non sto scherzando, è stato il volo più breve che abbiamo mai fatto in assoluto! A Papeete facciamo una rapida doccia in hotel, dove abbiamo solo una stanza di appoggio per 30 minuti, poi aspettiamo che ci vengano a prendere per andare in centro. Speravamo di vedere il mercato e di fare lì gli ultimi acquisti, ma arriviamo in una Papeete tutta chiusa, perché lì, dopo le 18:00, i negozi chiudono ed anche il mercato. Lo vediamo da fuori però e fuori ci sono ancora donne che vendono frutta, altre che intrecciano collane di fiori profumatissime e ragazzi che sentono la musica seduti sul marciapiede. Le serrande sono tutte abbassate, ma questo non è un male, perché possiamo ammirare tutti i disegni che vi sono sopra, anche Papeete ci regala i suoi colori. Troviamo anche un negozio aperto, dove facciamo l’acquisto più importante, un Ukulele (Polinesiano, non quello Hawaiano che sembra una chitarrina in miniatura, questo ha un corpo unico di legno ed il foro nella parte posteriore, ed il disegno e gli intarsi sono davvero belli!) e gli ultimi souvenirs per famiglia e amici. Si sa, quando si va in un posto così, non si può sfuggire alle richieste…

E’ quasi ora di cena e ci dirigiamo verso il porto, dove ci hanno consigliato di mangiare nelle caratteristiche Roulottes. Non sono altro che dei furgoncini aperti che vengono usati come ristoranti, con cucina annessa vicino, dove si vedono gustosissimi pescioni o polli arrostiti su uno spiedo e dove la cucina cinese va alla grande. I primi profumi iniziano a sentirsi e man mano che si fa buio comincia ad arrivare gente. Neanche ce ne accorgiamo che siamo circondati dal chiacchiericcio della folla, i tavolini di plastica si riempiono e dobbiamo sbrigarci a trovare un posto. Alla fine mangiamo in una delle roulottes che fronteggia la piazza, sta per iniziare infatti un concerto di un coro religioso locale ed io non voglio perdermelo! Ordiniamo un piatto caratteristico, pesce Mahi Mahi alla piastra, con patatine fritte, un po’ meno caratteristiche ma ci stanno benissimo! Le porzioni sono ottime e abbondanti e mentre mangiamo inizia il concerto dopo la preghiera generale.

La gente si siede all’interno della piazza, signore anziane, bambine, ragazze, tutte con il fiore bianco dietro l’orecchio, alcune vestite di giallo, come le ragazze del coro, evidentemente della stessa congrega religiosa. Ci alziamo e giriamo per la piazza mentre iniziano a cantare i bambini. L’atmosfera è strana, quasi di una festa di addio per noi che stiamo per ripartire quasi alla mezzanotte esatta di questa ennesima meravigliosa giornata. Ci sediamo su un muretto sul porto, davanti a noi la nave da crociera Paul Gauguin, che solca il mare attraverso le isole ed un bel panfilo di chissà quale turista facoltoso. All’improvviso un gruppo di ciclisti con i cappellini di Babbo Natale e le bici addobbate con paillettes e lustrini Natalizi ci sfrecciano davanti salutandoci ed urlando Buon Natale sorridenti.

L’ultimo saluto polinesiano prima che il nostro autista venga a riprenderci e ci porti in aeroporto.  

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