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Come sono cambiate le Vanuatu
10 August 2009 ore 15:00
Negli ultimi quindici giorni abbiamo sfilato tutte le isole Vanuatu e siamo ora a nord di Espiritu Santo, da dove domani partiremo per raggiungere il piccolo arcipelago delle Banks. Abbiamo trascorso tre giorni a Luganville, capitale di Santo (dove ho approfittato di una connessione internet per spedire queste foto) con lo scopo principale di fare il maggiore numero possibile di immersioni sull’enorme relitto della President Coolidge. Gli amici attualmente a bordo sono infatti tutti subacquei appassionati e anch’io finalmente ho potuto indossare il mio vestito preferito: la mia fidata muta di tre millimetri! Il tempo ancora una volta non ci è stato molto amico e pioggia e vento hanno condizionato non poco la visibilità sott’acqua. Alla fine, però, siamo stati tutti ugualmente soddisfatti.
Le due settimane attraverso le Vanuatu sono servite a mettere a fuoco alcuni dei cambiamenti avvenuti dal 2006, data alla quale risale la nostra ultima visita. Quello socialmente più importante che ha coinvolto la popolazione di tutte le isole è stata l’introduzione dei telefoni cellulari. Ce l’hanno quasi tutti. Una compagnia telefonica ha invaso di telefonini capillarmente ogni angolo delle poche e piccole città e dei moltissimi villaggi, lanciando attraenti promozioni, abbonamenti, prezzi abbordabili, offerte allettanti. Il risultato è che a fronte di un’indubbia eccitante novità, le ricariche costano e molti preferiscono spendere soldi in ricariche piuttosto che destinarli a cose molto più necessarie e utili. Speriamo che si tratti solo di un’euforia iniziale!
Abbiamo poi notato un uso insolito e inaspettato di ombrelli. Sono tutti uguali, segno evidente di una donazione massiccia. Al di là di queste "conquiste tecnologiche", i Ni Vanuatu (questo il nome degli abitanti) sono comunque gli stessi di sempre: gentili, sorridenti, mai invadenti, contornati da nugoli di bambini, felici dei piccoli regali che spesso ricevono dalle barche di passaggio e sempre pronti a ricambiarli con tutto ciò che hanno, arrivando sotto bordo con le loro canoe piene di banane, pompelmi, papaie e cocchi. Come dicevo, adesso tocca alle Banks, più primitive e remote. Sono curiosa di vedere se anche lì girano i cellulari… Ve lo dico la prossima volta. Buone vacanze a tutti!!
Irene Moretti
A bordo di Ayoka