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Ecuador: è qui il giardino dell'Eden?

26 May 2002 ore 21:00

Durante la mia visita a Quito ho incontrato Pierre, un ragazzo che si occupa dei bambini di strada. I bambini "di rua", come li chiamano là. Pierre mi ha spiegato che nel paese gran parte della popolazione vive in condizioni di estrema povertà, e per questo molti indios decidono di lasciare la campagna, dove hanno vissuto per centinaia di anni, per cercare un'illusoria ricchezza nella città. Purtroppo, non si rendono conto che inurbandosi vanno incontro a una situazione ancora peggiore, perché non trovano quasi niente in città e perché soprattutto perdono l'organizzazione sociale che li sosteneva. Come sempre, sono i bambini a risentirne di più: vengono abbandonati, picchiati, maltrattati e alla fine rimangono a vivere da soli in strada in preda a qualsiasi abuso. Siamo andati nelle favelas che circondano Quito... ed è stato veramente desolante!



Nonostante il prezioso volontariato di Pierre, di Terre des Hommes e di altre associazioni, il problema è tutt'altro che risolto e una vera soluzione non può che arrivare delle istituzioni. Ma è proprio qui che il discorso si complica. Queste condizioni di estrema povertà, infatti, sembrano dovute a enormi e quanto avventate operazioni finanziare a livello nazionale. Negli ultimi anni si sono ripetuti tentativi spregiudicati di speculazione che si sono poi conclusi con il fallimento di molte finanziarie e banche, con la conseguente rovina di innumerevoli piccoli risparmiatori. Per cercare di risollevare la propria situazione economica, l'Ecuador ora sta vendendo all'estero quasi tutte le sue risorse, soprattutto il petrolio e l'oro. Ma, mi spiegava Pierre, questa operazione sta facendo sì che al problema economico si stia sommando anche un problema d'ordine pubblico. Molti ecuadoriani, gli Indios in particolare, sono contrari alla vendita delle risorse naturali perché comporta l'installazione di oleodotti e numerose perforazioni petrolifere nelle foreste dell'Amazzonia, cioè il loro habitat! Eppure il petrolio che sta sotto la loro terra è già stato venduto... Insomma è una situazione molto pesante.



Comunque l'Ecuador non è solo questo. E' anche un posto bellissimo dal punto di vista storico, naturalistico e artistico. Ho visitato stupendi musei con gli ori e le ceramiche degli Incas, le innumerevoli chiese sparse in ogni angolo della città di Quito. Insomma, un paese bellissimo, con enormi contraddizioni e con un'emergenza economica e sociale che non può lasciare indifferente la fetta ricca del pianeta.



Dal viaggio a Quito poi sono scesa ancora più a Sud, nella foresta equatoriale sulla costa Est. Qui Orso mi ha fatto conoscere un personaggio molto interessante e molto intelligente, un vecchietto che si chiama Sotomayor. Pensate che ha una corrispondenza epistolare personale con Umberto Eco e che si presentò alle scorse elezioni per la candidatura a Presidente dell'Ecuador, ma per una piccola percentuale di voti non vinse.



Sono andata ad intervistarlo e mi ha spiegato che secondo lui il posto in cui vive in Ecuador è in realtà l'originario Giardino dell'Eden, il Paradiso Terrestre. Me l'ha spiegato così bene che io ci ho creduto ciecamente. Innanzitutto, lì vicino c'è la fonte dell'agua de oro, che disciolto in sè dell'oro inorganico, che produce tante qualità positive e risanatrici. Poi Quito si trova sull'Equatore e praticamente al centro del mondo. E comunque, la teoria della creazione dell'uomo è un'idea che sostengo anch'io da parecchi anni, dopo avere condotto a modo mio svariate ricerche fra misteri e leggende.



E' stato strano questo viaggio perché in pochi giorni ho visitato anche le Isole Galapagos, regno delle scoperte sulla selezione naturale di Darwin. Quindi ho avuto modo di contrapporre la teoria evoluzionistica con quella creazionistica dell'uomo. Io credo che l'evoluzionismo di Darwin sia sicuramente una legge valida. Infatti, la caratteristica di adattarsi sempre di più all'ambiente è senza dubbio un fattore vincente per la sopravvivenza. Abbiamo potuto constatare con i nostri occhi là alle Galapagos che vince l'animale che si adatta meglio, che si riproduce di più, ecc. La vita è in fondo una lotta per mangiare e scopare! E su queste basi si attua la selezione naturale. Sono inoltre convinta che anche l'uomo si sia evoluto in un arco di tempo lunghissimo. Ma c'è un punto nella storia in cui lo scarto evolutivo dell'essere umano è enorme, è troppo grande per essere giustificato dalla selezione naturale. Tanto è vero che mi è stato spiegato che non si è mai trovato l'anello di congiunzione vero e proprio fra l'Homo erectus e l'Homo sapiens. E quindi, come Sotomayor, io penso che ci sia stato un intervento sull'uomo che possiamo chiamare, se vogliamo, "divino", penso che qualcun "altro" sia intervenuto proprio sull'Homo erectus e gli abbia innestato i propri geni "spaziali". Insomma, io sono convinta che ci hanno fatto, che siamo un esperimento dello spazio! Per questo motivo forse noi umani abbiamo qualcosa ancora di animale e qualcosa di "divino", di "superiore". Per lo meno rispetto agli altri esseri animali abbiamo il libero arbitrio, anche se poi bisogna vedere come lo usiamo.



Sotomayor mi ha parlato della teoria dei Sumeri, di cui ho tanto letto anche da altre parti. Pare che i Sumeri abbiano raccontato che sono arrivati sulla Terra degli extraterrestri dal "decimo" pianeta e ci abbiano costruito per lavorare al loro posto, per farci schiavi! Comunque sia ci hanno fatto gente capace e che sa ragionare, non dei semplici robot! Secondo questa teoria pare che avrebbero fatto interventi successivi sull'uomo, per poi abbandonarci... E forse fra un po' di tempo ritorneranno a vedere com'è andato il loro "allevamento di polli" sulla Terra, e poi come i polli, si sa, potrebbero decidere che siamo diventati pericolosi per il nostro pianeta e... eliminarci tutti! Non è molto incoraggiante, lo so, ma vedremo!

 



Syusy

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