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L'energia del vento

In un periodo in cui l'attenzione per l'ambiente e lo sviluppo di nuove tecnologie stanno diventando sempre più diffuse e comuni in svariati settori, ci siamo lasciati incuriosire dalla possibilità di utilizzare l'energia del vento anche in mare.

“Ma non lo facciamo già?”, direte voi. In effetti, quella di usare il vento non è un'idea nuova e i vari kitesurf, windsurf e, non ultime, le barche a vela ci dimostrano anzi che si tratta di una soluzione efficace e versatile!

Cosa abbiamo scoperto quindi di nuovo?

La novità sta nell'usare non il vento basso, ma quello d'alta quota. Ecco nascere, così, la tecnologia KiteNRG (Kite Energy) e il sistema KiteNav.

Abbiamo cercato di capire meglio di cosa si tratta!

 

Il progetto KiteNRG si basa sul presupposto che in alta quota si trovi un vento più veloce e che, mediamente, in ogni punto della superficie terrestre a 800 metri dal suolo ci sia un vero e proprio giacimento di vento potenzialmente utilizzabile.

A differenza dei sistemi attualmente in uso – prime fra tutti le pale eoliche – questo progetto attua un radicale cambio di prospettiva, proponendo di usare non più strutture pesanti e statiche ma macchine leggere, dinamiche e intelligenti. E' nata così l'idea di usare vele da trazione semirigide, collegate a macchinari – a terra e più pesanti! - per la produzione di energia. Il tutto affiancato da  un particolare software, un programma che manovra i cavi e pilota la “vela” per sfruttare al meglio la forza del vento.

L'idea nasce come alternativa alle centrali eoliche attualmente in uso, ma è interessante vedere come, con alcune modifiche, può essere applicata anche al mondo dei trasporti via mare per ridurre il consumo di combustibili fossili e, si conseguenza, l'impatto ambientale delle emissioni atmosferiche, inclusi i gas serra. E questo, da Velisti per caso e da amanti del mare, ci sembra una cosa particolarmente interessante!

 

Con il progetto KiteNav, quindi, l'energia prodotta tramite queste vele viene utilizzata per la propulsione navale e per la generazione di energia elettrica a bordo dell'imbarcazione. Inoltre, il kite – la vela – può essere usato anche come “semplice” strumento da trazione, così come avviene con l'ormai famoso e più piccolo kitesurf.

Le sue applicazioni sono varie e, anche se non riguardano esclusivamente il mondo della vela, pensiamo valga comunque la pena tenerle in considerazione, soprattutto in un'ottica di diminuzione dell'inquinamento nell'ambiente marino.

Si tratta di un progetto dedicato prevalentemente alle navi mercantili (cargo) per il trasporto di merci a lungo raggio, che solitamente utilizzano molto carburante durante i loro spostamenti. Nonostante questo sia il settore in cui si è manifestato maggiore interesse, si prevede  un'applicazione di questa tecnologia anche per il trasporto delle persone, soprattutto nel settore delle navi da crociera dove il tema dell'impatto complessivo sta diventando sempre più importante.

 

Infine, è possibile un uso del KiteNav anche nella nautica da diporto. Anche le barche a vela, quindi, in futuro potrebbero essere dotate di un sistema di trazione e utilizzo dei venti d'alta quota, che permetterebbe di eliminare definitivamente l'uso della benzina. Immaginiamo quindi una nuova generazione di barche ibride, dove l'uso della vela tradizionale si unisce al più moderno kite per sfruttare al meglio l'energia del vento, nel totale rispetto della natura!

Commenti

Secondo me il fotovoltaico è il futuro. Io ho installato un impianto da http://www.greentechimpianti.com e mi sono trovato benissimo!

inserito da Paolo il 07/09/2012 alle 14:53

uffa io avevo fatto una domada ben precisa.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

inserito da np il 15/05/2013 alle 16:26

Ciao Np, dove l'hai fatta questa domanda? Non capiamo, facci sapere grazie.

inserito da Velistipercaso.it il 15/05/2013 alle 17:47

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