Adriatica è mollemente ancorata nella baia di Nuku Hiva, l'isola più importante delle Marchesi. "Mollemente" significa letteralmente su un tappeto di onde che vanno su e giù come le molle di un materasso: alle Marchesi non c'è un porto, bisogna trovare riparo nelle Baie, come ai tempi di Cook e di Melville, stando bene attenti al vento che tira. Per questo almeno due di noi stanno sempre a bordo, da quando, nella Baia di Fatu Hiva, con raffiche improvvise a 35 nodi, l'ancora ha mollato…

Oggi però purtroppo non c'è vento, perché a luglio comincia la stagione umida, e quando il vento cala le nubi rovesciano secchiate di pioggia: una vera manna per la vegetazione esagerata delle isole, un po' meno per noi disgraziati che ci bagnamo come se ci fossimo immersi nelle acque della baia, cosa che peraltro abbiamo evitato essendo piena di squali martello. Ed è un peccato che piova anche per la Grande Festa.

Oggi arriva a Nuku Hiva il Presidente della Polinesia Francese, Gaston Floss. E' un evento: le Marchesi sono considerate un po' la Provincia da parte dei Tahitiani di Papeete. Si festeggia l'indipendenza, sarebbe meglio dire l'autonomia, dalla Francia. E sul lungomare hanno preparato, di fronte ad una tettoia per le autorità, anche tre pennoni, sui quali stanno appiccicate tutte bagnate tre bandiere, quella francese, quella polinesiana e quella delle Marchesi.

Da qualche anno le Marchesi infatti hanno inventato un loro inno e una loro bandiera, e questo la dice lunga sui sentimenti fortemente autonomisti di questo arcipelago, che sta a 1.500 chilometri dalla capitale del suo Territorio. Tutta la ricerca di una identità marchisiana, infatti, non è in chiave antifrancese, bensì rivolta contro Tahiti.

Patrizio