- November 2006
Prime impressioni?
Davide e Gianluca alle prese con la prima navigata su AdriaticaNavigando verso Panama
Notizie dall'equipaggio al largo della penisola di MaracaiboEl-dorado El-dorado!
Si libera e infrange con un guizzo i sogni di... un brodettoCassetta degli attrezzi alla mano...
Si passano tante ore a navigare, quante a riparareSbarco a Kuna Yala
Ovvero, le Isole Saint Blas, siamo a Panama!Finalmente il Canale
Passato Panama siamo... di là!Accidenti a Murphy
A cosa serve il motore su una barca a vela?!Adriatica va in montagna!
Il Lago Gatun al centro dell'istmo di Panama è in quota rispetto al livello del marePronti per le grandi manovre?
Il passaggio del canale è una tappa squisitamente tecnicaBienvenidos a Panama City
Arrivederci Panama
Via con la traversata per San Cristobal, verso le GalapagosEd è subito Oceano Pacifico
Di nome e di fatto... Il mare si è calmato fin troppo, dov'è il vento? - December 2006
Superato l'Equatore
Siamo sicuri di essere in estate nell'Emisfero Sud?Adriatica come il Beagle!
Alle Galapagos inizia "ufficialmente" il giro sulla rotta di DarwinRicardo, marinaio e poeta!
Il secondo di bordo è argentino e ha velleità letterarieGalapagos o "tartarughe giganti"
Sul perché queste isole sono un laboratorio naturale della biodiversitàAlle Galapagos con Fabio Tonelli
Una guida speciale che sa tutto ma proprio tutto dell'EcuadorSto partendo!
La prima lettera di Patrizio in partenza per le GalapagosHermanos para siempre!
Colori e musica avvolgono tutto e tutti. I Galapaguenos sono di una gentilezza estrema e al servizio del loro ospite!Un oceano vivo
Dal diario di bordo di Gianni Siroli, un fisico in Pacifico...La traversata verso Antofagasta
Navigando nel Pacifico, tra lunghi turni al timone e ricordi delle Galapagos...Navigare e aspettare
L'attesa è l'essenza del viaggio. Sapete ancora aspettare voi terrestri?Mini Darwin alle Galapagos
L'Evoluzione eaccontata dai bambiniCi avviciniamo a Cabo Blanco
L'estremità più occidentale del continente sudamericano. Poi costeggeremo il Perù fino in CileLe Galapagos sono sempre un'esperienza
Un'intervista a Patrizio di ritorno dalla spedizione naturalistica nel laboratorio naturale delle GalapagosNatale in Pacifico...
Giorno di mare segue giorno di mare, anche a Natale!E' la natura che decide
Come si fa quando non c'è neppure un filo di vento?Avvistiamo vita, giorno e notte!
In cielo albatros, sterne, pellicani... In mare delfini, balene, orche, leoni marini... Avvistiamo vita, di giorno e di notte! - January 2007
Che ci faccio su Adriatica?
Dal diario di Gianni Siroli, Professore dell'Università di Bologna, su Adriatica nella traversataCi scrive Viola...
Del team dell'Università di Siena, sulla tappa alle GalapagosVerso Antofagasta
Manca poco all'arrivo, dopo 20 giorni di mare il desiderio di terra è forte!Calorosa accoglienza cilena
Ad Antofagasta abbiamo da subito tanti nuovi amici!Una spedizione di astrofisici!
Con Mario Tozzi nel deserto di AtacamaLa geotermia, energia pulita e rinnovabile
La lezione di Mario Tozzi su questa forma di calore disponibile in quasi tutte le regioni vulcaniche del mondo
Di nuovo in navigazione
Questa volta verso ValparaisoCosa c'entra ALMA con Darwin?
In visita al campo base intermedio del telescopio, a 3000 mt di quotaDal diario di Federico, evoluto per caso
Le Galapagos sono uno dei sogni di ogni biologo sano di menteIl grande giorno!
La spedizione ad Atacama giunge finalmente al radiotelescopioCosa c'entra Darwin con la geotermia?
Il diario di viaggio degli amici di Enel, sponsor verde e "rinnovabile" di Adriatica!In rotta per Valparaiso
Strani rumori di dubbia provenienza... Sarà il caso di forzare?In trepidazione aspetto Adriatica
Riuscirà ad arrivare nonostante il tempo? Franco l'aspetta a HiguerillaAl Marina di Higuerilla la star è Adriatica
Che è rossa, ma soprattutto verde... con il benestare della Ministra dell'Energia cilena!Con i complimenti della ministra dell'Energia
Grandi riconoscimenti per il lavoro di Enel su Adriatica, barca ecologicaGli ingegneri sono un po' dei chirurghi...
Franco racconta la messa a punto del sistema di riciclo delle energie sulla barcaBisogna evolvere senza perdere la memoria!
Syusy ci parla della tappa del viaggio in Cile e degli incontri che ha fattoVerso Chiloè
Adriatica è ripartita da Valparaiso verso il sud del Cile - February 2007
Notti di guardia umida
Adriatica naviga verso i canali cileni, il freddo si fa sentire e la nebbia non perdonaOltre latitudine 40° siamo nel sud del Cile
E per fortuna sembra spuntare anche un po' di soleI cieli australi ci accolgono con la Cometa McNaught
Più luminosa di quella di Halley, uno vero spettacolo nelle notti di navigazioneCome descrivere il paesaggio dei canali cileni?
Una miriade di isole come sassi lanciati lungo la costa, vegetazione svizzera e montagne norvegesiAl mercato del pesce di Ancud
Comincia il viaggio degli studenti padovani. Che incontri! Pescatori subacquei..Appuntamento con i pinguini di Magellano
Esploriamo Chiloè, tra natura, mare, laghi, boschi, stregoni e leggende, pescatori e storie di mare...La tappa di Evoluti per Caso in Ecuador
Darwin non ci è passato, ma noi sì perchè è un intreccio di biologia e culturaA Chiloè con Patrizio e gli studenti di Padova
Scopriamo fauna e vegetazione, ma anche le tradizioni popolari, un po' indie e un po' europeeNavigazione fredda ma tranquilla
In direzione di Melinka, oltre il canale Guafo, oltre Chiloè.Le banane del commercio equosolidale
Ecco cosa fa Altromercato a El Guabo, con il Fair TradeA Quito per indagare la biodiversità umana
Mentre Adriatica naviga in Cile un altro gruppo di scienziati va con Pat in EcuadorMascarilla, Borbon e Esmeraldas
Differenze antropologiche, scambi culturali e contaminazioni in EcuadorAdriatica naviga tra le balenottere
Avvistamenti esagerati nel mare del Cile per i biologi padovaniEsplorando il fiordo e la riserva naturale
I biologi marini padovani setacciano spiaggia e mare analizzando tuttoI biologi "si arenano" a Los Cinco Hermanos
Una nuova spedizione di fortuiti avvistamenti e incontri interessantiAl riparo a Caleta Ideal, di nome e di fatto
Soprattutto dopo aver passato il golfo de Penas e il suo 2% di giorni calmi in un annoRinunciamo al riparo dei fiordi, direzione oceano!
Basta un po' di onda e tutte le attività in barca diventano difficili...A pesca di ghiozzetti di Darwin...
...dei pesci che hanno come habitat la laguna veneziana e le isole Chonos!Vento forte, scogli irti e mappe sbagliate
Una combinazione che può essere fatale, ma non per Adriatica (per fortuna)Natura primordiale, ghiaccio e williwaws
La navigazione alle isole Chonos non è roba da ragazziAbbiamo fondato la "Isla Adriatica"
Un'isola non indicata sulle carte nautiche a cui dare il nome, chi se lo aspettava?Adriatica naviga oltre i "50 urlanti"
Tra picchi sempre più innevati e rocce sempre più nere - March 2007
A Puerto Eden il relitto del Leonidas
Arenata su uno scoglio affiorante, fa da monito a tutte le barche di passaggioLa spedizione nel cimitero dei fossili
La tappa paleontologica del nostro viaggio in Patagonia.Cielo sereno, ma bollettino catastrofico!
Conviene sbrigarsi a raggiungere il Canal Beagle e mettersi al riparoStiamo arrivando alla... fine del mondo!
Nel frattempo ripariamo a Caleta Olla, caletta protetta che ogni marinaio desidera trovareBenvenuti a Ushuaia. Città più australe del mondo!
Qui la navigazione non è un gioco, ma il panorama ripaga la faticaUshuaia, punto di arrivo e di partenza
Dal diario di Gianluca, velista per caso: "voglio fissare nella mente questo mare"Siamo in Terra del Fuoco e ci prepariamo alla risalita
A bordo c'è lavoro per tutti, prima si finisce, prima si va a terraLe giornate sono lunghe come le notti!
L'equipaggio è stanco e sogna il Brasile, ma l'Oceano Atlantico non è d'accordoCi ripariamo dalla "bomba" all'Isola degli Stati
Un porto mitico per i marinai che da sempre vi hanno trovato riparoMa quanto è lontano il Brasile?
Il vento soffia duro e nessun ancoraggio sembra stabile...Dura la vita per Adriatica nei mari australi
Per fortuna l'equipaggio fa amicizia coi militari argentini dell'avamposto di Puerto PerryEureka! Il meteo annuncia una "finestra"
Adriatica potrà ripartire! Intanto però resta ancorata a Puerto Perry a tre cimeSembra una situazione tosta, ma pare sia normale
Il diario di Andrea, da Rosignano alla Isla de Los Estados via Ushuaia - April 2007
Partire o non partire? Partiamo!
La traversata è dura, saranno almeno 45 nodi, chi ce l'ha fatto fare? Ma Adriatica tiene.Ormai fuori dalla tempesta navighiamo spediti
Dalla Penisola di Valdes verso Mar del Plata, con sole 24 ore di ritardoA Mar del Plata ci sentiamo a casa
C'è una grossa comunità italiana che ci accoglie con calore e festeImbarchi e sbarchi a Mar del Plata
Nuovi membri dell'equipaggio e nuovi studenti, tanti incontri e una tappa a Buenos AiresLa Patagonia vista dai naturalisti
La spedizione e gli avvistamenti degli studenti di Padova nell'Argentina del sudFacciamo tappa anche in Perù
Dove Darwin non si è fermato, ma Syusy e Davide Pettener sì!Evoluti per caso, genetisti in Argentina
Gli studenti del team di Guido Barbujani raccontano il loro viaggioIl "Velero Rojo" è già famoso qui a Punta del Este
Ci godiamo l'ospitalità ripensando alle dure e indimenticabili notti patagoniche - May 2007
Anche i marinai si emozionano
Ad esempio sbarcando dopo 14 mesi di navigazione e 18mila miglia...Lettera d'amore con arrivederci
"Rosso come il tuo scafo il mio cuore ti appartiene, Adriatica."
Tempo di tornare a casa, in mezzo una traversata!
Damiano prende il timone: "Non vedo l'ora di portare Adriatica secondo il mio istinto"
Partiti. Subito bolina stretta
Pioggiae raffiche da 32 nodi, per Damiano le prime 24 ore da comandante...
Dentro a una centrifuga
Quattro giorni di navigazione e il tempo non sembra migliorare
Il vero marinaio non naviga per i giorni di sole
Odoriamo il pericolo imminente nell'aria salmastra, è il soffio!
Turisti responsabili non per caso in Perù
Con Minka Fair Trade e l'agenzia Planet ViaggiL'oceano ci regala una bella giornata!
Oblò aperti, la barca riprende a respirare, si pescano tonni e l'umore dell'equipaggio migliora
Il Perù di Syusy: fairtrade, DNA e misteri
"Se Darwin fosse venuto con noi sarebbe stato un genetista anche lui"Adriatica come una cometa acquatica
Attraversa il "nido degli uragani" nella stagione propizia lasciando una scia luminosa
Ben arrivato aliseo!
Un augurio di "buon vento" proprizio sul 25° parallelo, ora Adriatica fila a 20 nodi
Una barca è come un'orchestra
Se uno strumento stona, ne risente tutta la sinfonia... parola di Von Karajan!
A 600 miglia a sud dell'Equatore
Improvvisamente un botto: lo yankee si è svolto! Bisogna tirare giù la tela...
Ricordi e aspirazioni di un marinaio
Che ama la propria barca come una donna e non finisce mai di scoprire posti nuovi
Navigando verso la Stella Polare
E all'orizzonte il palcoscenico del cielo cambia, mettendo in mostra le costellazioni
Arrivederci grande Sud
L'Equatore è più di una semplice linea immaginaria
Ci avviciniamo alla costa africana
Dove bisogna fare attenzione ai pescatori sulle piroghe
- June 2007
Da Dakar verso Cape Blanc
Adriatica risale (di bolina!) la costa africana dopo un pit stop in Senegal
Cosa ci tocca più a nord?
L'aliseo di nord est soffia dritto in faccia, tra le ondone dell'Atlantico
Gibilterra! "Hic sunt leones"...
...oppure no?! Ma per ogni marinaio attraversare lo stretto è sempre un'emozione
La gioia dell'arrivo e la tristezza della fine
E le assurdità della burocrazia arrivando in Italia!
Una grande festa a Napoli
Per la fine del viaggio sulla rotta di Darwin con tutti i protagonisti!
Mascarilla, Borbon e Esmeraldas
17 February 2007 ore 12:00
Mattina presto: partenza da Quito, sulla panamericana verso Otavalo dove si trova l'ospedale transculturale Jambi Huasi (che significa, in lingua Quechua, "casa della salute"), diretto dalla dott.ssa Miryam Conejo, che riunisce professionisti della medicina accademica occidentale con figure della medicina tradizionale locale, come la "fregadora" (curatrice e consigliera che opera attraverso varie forme di contatto e massaggio) e lo sciamano, che conosce e utilizza migliaia di piante medicinali locali.
I Curanderos tramandano da millenni le loro conoscenze sulle proprietà medicinali di piante e animali della foresta. La medicina moderna per lo più o ignora questo tipo di conoscenze, o le saccheggia senza che i popoli che le custodiscono ne possano trarre beneficio (biopirateria). Nella speranza di favorire un costruttivo dialogo fra le medicine tradizionali e moderne, c'è chi sperimenta l'incontro fra culture e scienze diverse.
Missione del Jambi Huasi è "migliorare le condizioni di salute della popolazione indigena della provincia di Imbabura, mediante la prestazione di servizi medici, con il massimo rispetto alle persone e alle loro caratteristiche culturali in condizioni di equità". Più vicina alla gente, mantiene in vita le conoscenze coevolute con l'ambiente. Considerazione della persona nel suo complesso e nel suo ambiente: maggiori possibilità di azione. Affronta tutte le maggiori questioni di salute dell'Ecuador: in primis il parto (soprattutto delle donne adolescenti), l'odontoiatria, le malattie infantili e quelle a trasmissione sessuale.
Le popolazioni locali sono coevolute con l'ambiente locale, e si sono adattate ad esso, l'hanno conosciuto e rispettato ma anche "addomesticato": l'influenza tra ambiente e popolazione è reciproca. Darwin diede importanza a quello che succede ai gruppi di organismi inseriti nel loro ambiente locale. Prese sul serio a questi avvenimenti, diede loro un peso nella storia della vita, non li vide come semplici "incidenti" o "errori" nell'immutabile essenza dell'essere.
Certo, a volte possono emergere somiglianze (culturali) tra le diverse popolazioni: ad esempio tra le medicine tradizionali di popoli anche molto distanti. Dopo aver ragionevolmente accertato che queste somiglianze non siano dovute a discendenza comune, si può allora parlare di convergenza evolutiva, ed essa è spesso dovuta alla somiglianza degli ambienti e dei processi evolutivi in atto. Mentre Valeria si intrufola nelle stanze dei curanderos, facendo mille domande, e con Emanuele e Patrizio intervista la direttrice del Jambi Huasi, Ivan e Fabio approfittano per girare l'incredibile mercato di Otavalo, noto in tutto il paese per la sua ricchezza e qualità!
Mascarilla è un villaggio di mille persone, una delle trentotto comunità della valle del Chota, un "frammento di Africa" in mezzo all'Ecuador. Frammento di Africa non soltanto per la somiglianza del clima, o per l'aspetto fisico decisamente africano delle persone, ma anche perché qui è in corso una particolarissima evoluzione culturale: la chiamano rivitalizzazione culturale.
Dopo la liberazione dalla schiavitù, questo popolo ha cercato di sopravvivere trovando lavoro nelle fabbriche e nell'industria del cotone. Poi, con la riforma agraria, lo stato ha assegnato loro terreni da coltivare. Ma presto le coltivazioni esaurirono i terreni. Oggi la ricerca di una nuova forma di sussistenza si lega al "ri-apprendimento" di usi, costumi, cultura, metodi di sussistenza, danze e i canti propri delle loro terre africane, da tempo dimenticati ma in qualche modo "risvegliabili" nelle persone. Almeno, questa è la convinzione dei coniugi Marco e Myriam Ghysselinckx, della Fondazione San Zeno di Verona, e della Associazione Camillo Zaramella di Este, che hanno insegnato alla gente, ad esempio, a realizzare maschere tradizionali africane (che danno il nome al villaggio), ceramiche artistiche, murales, oggetti di cartapesta. L'artigianato e il turismo, dunque, le nuove vie di vita per questa popolazione, legate a un ri-apprendimento e a un ri-racconto delle proprie radici.
Ma è proprio così? Dove era "memorizzata" questa cultura? Forse nella loro biologia o addirittura nella genetica? No, la cultura a quanto ne sappiamo non è scritta nei geni. I geni offrono un arcobaleno di possibilità che si possono spendere nei vari ambienti. Può essere che, statisticamente, qualcosa nella biologia di queste persone favorisca alcuni percorsi piuttosto che altri, ma è da evitare il determinismo biologico.
Quello che è possibile è fare analogie tra biologia e cultura: con cautela, alcuni meccanismi possono essere analoghi. La plasticità ad esempio è la capacità degli organismi e delle popolazioni di sopravvivere a condizioni anche particolarmente avverse "con quello che si ha", perché l'evoluzione non ti dà risorse a comando! Spesso questo cambiamento è veloce - avviene durante la vita dell'organismo, non di generazione in generazione - ma non lascia tracce importanti nella storia evolutiva, e soprattutto se l'ambiente torna quello precedente queste nuove organizzazioni e soluzioni scompaiono. Che gli africani della valle siano o no un esempio di "plasticità culturale", è una festa essere ospitati a Mascarilla e conoscere la loro realtà - che vorrebbe fare da modello anche per le altre 37 comunità. C'è anche una piccola e confortevole stanza per ospitare i turisti. Oggi si inaugura un nuovo centro giovani costruito con l'aiuto economico di famiglie e benefattori italiani, e inoltre c'è una grande celebrazione del carnevale con danze tipiche (come la "bomba") alla quale accorrerà moltissima gente da tutta la valle e anche da altrove!
Noi però dopo aver intervistato tutti e consumato un buon pranzo preparato dalle donne del paese dobbiamo partire, o non riusciremo ad arrivare a Borbon con la luce (ed è meglio non viaggiare di notte!). Borbon - una città di legno con tutto ciò che serve (ospedale, stazione, stadio...) che architettonicamente ricorda il Far West - si trova sul fiume nell'area costiera tra San Lorenzo ed Esmeraldas, un'altra zona abitata da neri africani. La loro storia però è diversa da quella della valle del Chota. Papà Roncon, anziano del paese, costruttore e suonatore di Marimba (strumento musicale tradizionale africano) ci racconta di questa città: sembra che qui a metà del '600 sia naufragata una nave carica di schiavi. I superstiti avrebbero fondato Esmeraldas, l'unica colonia di neri liberi, sogno e rifugio per gli schiavi che riuscivano a liberarsi e a raggiungerla (30 km a piedi nella foresta!). La popolazione si sarebbe distribuita sulla costa e diffusa anche nell'immediato entroterra risalendo i fiumi.
Oggi nessun nero della valle del Chota vorrebbe emigrare sulla costa: "siamo troppo diversi!". La storia dei neri di Mascarilla e della valle del Chota ha lasciato dunque - al di là della plasticità e della voglia di radici - segni e differenze rispetto a una comunità con le stesse origini, ma che per tutti questi secoli è restata sempre in una condizione di libertà. Tra gli stereo a tutto volume (a volte l'unico arredamento delle case!) e gli scherzi d'acqua del carnevale, passiamo la notte in un hotel che ha dell'incredibile, con pareti "comunicanti" e un tentativo di comfort all'interno di una realtà che vive davvero dell'essenziale. Domani ci attende un viaggio in canoa per conoscere la tribù degli Epera...
Emanuele Serrelli
Pedagogista e formatore,
Evoluto per Caso