Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Verso Chiloè

31 January 2007 ore 12:00

Posizione: 35°18',9S - 072°33',8W. 3 miglia per SW da Constituciòn, in rotta per Ancud, isola di Chiloé. Rotta 195°. Velocità 6,1 nodi. Ore 04:35 LT.
Vento da Sud a 25 nodi. Mare lungo da Sud-Sud Ovest con onda di 3 metri. Pressione 1013 Mb, copertura del cielo 1/8. Luna quasi piena.


Siamo finalmente ripartiti da Valparaiso per il Sud del Cile. 700 miglia ci separano dal Canal Chacao, entrata geografica situata tra il continente e l'isola di Chiloé. Questo canale ci accoglierà con le sue correnti di marea che raggiungono gli 8 nodi e i venti da SW a oltre 30 nodi, pressoché costanti. La sosta al Marina di Higuerillas, a Vina del Mar (Valparaiso) é stata salutare sia per noi dell'equipaggio che per la barca, che ha subito un vero e proprio cantiere per prepararla alle navigazioni patagoniche. Tutto cambierà, laggiù, avvicinandosi alle zone antartiche del continente sud americano. Già ne abbiamo un'aperçue... la temperatura dell'acqua é ormai a 14 gradi e scenderà fino ai 5 del Canal Beagle. La vegetazione costiera, finora secca e desertica, si sta riempiendo di verdi macchie di abeti e conifere. Costeggiamo la costa della zona di Constituciòn, scendendo verso Concepciòn, che dovremmo doppiare domani notte.


Abbiamo un invito della Marina Cilena a sostare un giorno all'Isola Quiriquina, dove esiste una base militare e ci aspettano per mostrarci una delle navi che li inorgoglisce di più: una fregata a vapore dell'inizio del XX secolo che oggi é museo. Non so se riusciremo ad accettarlo, a causa della mancanza di tempo: il 7 febbraio Pat ci aspetta ad Ancud e mancano ancora 400 miglia. Il Contrammiraglio Arellano, ex comandante di una unità da guerra che pattugliava il sud del Pacifico, ci ha accolto a casa sua a Valparaiso e insieme al Comandante Mantellero, redattore di uno dei portolani del Sud Patagonico e Pilota di navi in quelle acque, ci hanno raccontato durante due lunghe giornate tutte le caratteristiche nautiche della pericolosa navigazione fuegina. In queste ultime tre settimane 3 barche da diporto hanno naufragato in quella zona e solo una é riuscita a rientrare in porto, completamente disalberata.

 

Ecco perché dedichiamo tanto tempo alla preparazione della barca e dell'equipaggio. Si tratta di uno dei mari tra i più pericolosi del mondo. Ma una buona organizzazione e la massima attenzione alla sicurezza ci permetteranno di affrontare con tranquillità anche questa parte della nostra avventura. (Devo confessare che le spiegazioni tecniche alternavano momenti di carteggio e scrittura di note tecniche a... asados galattici con carni grigliate di ottima qualità annaffiate dal Pisco Sour, tipica bevanda cilena...!)

Damiano, che avete conosciuto durante la Rotta Verde come secondo di Federico é arrivato a dare man forte all'equipaggio, sostituendo Emanuel che deve rientrare ai suoi impegni del Giro Vela con Cino Ricci. Marco, anche lui collaboratore di Cino, ha deciso di restare qualche giorno in più e di accompagnarci fino a Ushuaia. Restano i due Argentini, Ricardo e Fernando, base solida del mio equipaggio. In questo momento é notte. Stiamo tirando dei bordi lungo la costa cercando di restare nella fascia delle 10 miglia dalla costa, dove il mare non é troppo alto e il vento non supera i 25 nodi.


Abbiamo provato a spingerci più al largo, ma l'altezza delle onde e la forza del vento facevano soffrire troppo la nostra cara Adriatica e... noi! Quindi guadagnamo verso sud cambiando bordo ogni due ore circa, attenti al traffico di navi e alle boe dei pescatori. Ci aiuta una splendida luna, così chiara da fare male agli occhi quando la si fissa. Il riverbero argentato ci segnala le onde più ripide che cerchiamo di evitare. Il chiarore della notte é tale che gli uccelli non smettono di volare intorno a noi: gabbiani, pellicani, rondini di mare e i primi albatros (o comunque della famiglia, date le dimensioni), maestosi, che non pensavamo di trovare così a nord.

In acqua ogni tanto fa capolino una coppia di leoni marini o qualche delfino che viene a giocare con la prua.
Adriatica taglia la sua rotta con 2 mani di terzarolo alla randa e la trinchetta bordata piatta. Ogni tanto un'onda più dura la fa picchiare, ma la vecchia signora dall'abito rosso insiste, forte delle sue 50 tonnellate, e rompe le creste guadagnando lentamente a sud.

 

Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]